martedì 5 febbraio 2008

L'USO DEI SAPORI NELLA DIETETICA CINESE

L'USO DEI SAPORI
La dietetica Cinese studia i cibi non in base a criteri biochimici, ma considerandone le proprietà rilevabili dalla loro interazione con il nostro organismo.

Il primo impatto del cibo con i nostri sensi avviene certamente attraverso l'odore, quindi attraverso la forma e successivamente attraverso il sapore e la consistenza.
In particolare sapori e odori vengono considerati proprietà sottili ed energeticamente molto importanti di ogni cibo.

I sapori e la legge dei cinque movimenti

Seguendo le leggi della Medicina Tradizionale, i Cinesi hanno classificato anche le qualità dei cibi in base ai criteri di yin e yang e in base alla teoria confuciana dei cinque elementi (o movimenti).
I cinque elementi sono categorie che descrivono la dinamica trasformazione dell'energia dallo yin allo yang e dallo yang allo yin e in questo modo si prestano a descrivere i fenomeni del cosmo. Il Fuoco è considerato il massimo yang. L'Acqua è considerata il massimo yin. Il Legno necessita dell'Acqua per crescere e produce a sua volta il Fuoco , rappresenta quindi la trasformazione dello yin nello yang. Il Metallo invece rappresenta la condensazione dell'energia, l'evoluzione dallo yang allo yin. La Terra è il simbolo dell'equilibrio e della centralità, rappresenta i movimenti intermedi di equilibrio fra tutte le trasformazioni.

I sapori e gli odori possono essere associati ai cinque movimenti e questa classificazione permette di capire come i diversi cibi possano modificare gli equilibri energetici del nostro organismo e l'equilibrio fra il corpo e la natura.
Il sapore amaro è associato al movimento Fuoco. Il sapore piccante al Metallo, il salato all'Acqua, l'acido/aspro al Legno e il sapore dolce, il più equilibrato, alla Terra. A questi sapori si sono poi aggiunti, in base all'esperienza altri due: il sapore insipido, associato energeticamente al dolce e il sapore astringente, associato all'acido/aspro.

Ognuno di questi sapori ha delle proprietà energetiche specifiche in base alle quali può anche essere classificato in yin e yang. Così dolce, insipido e piccante sono sapori ad azione yang (l'assunzione di cibi con questi sapori fa sudare o urinare e così fa espellere i liquidi verso l'esterno), mentre acido/aspro, astringente, salato e amaro sono ad azione yin (sono sapori che fanno trattenere i liquidi e li condensano, con un movimento verso l'interno e il basso).

Sapori e dietetica

In Occidente siamo abituati a sapori estremizzati. I sapori di riferimento nella classificazione della dietetica cinese sono invece molto tenui.

Ad esempio, per dolce si intende il sapore del riso cotto; per salato si intende il sapore della castagna lessata. I sapori eccessivi sono dannosi proprio perché esercitano la loro azione energetica in modo troppo intenso, sono quindi da evitare in un'alimentazione equilibrata. Quando parliamo dei sapori inoltre dobbiamo avere presente che in ogni cibo si miscelano più sapori.

Uso equilibrato dei sapori significa scegliere di consumare i cibi che possono meglio armonizzarsi con la nostra situazione energetica e che così facendo possono aiutare anche il nostro corpo a trovare un equilibrio con le energie del cosmo.

Alcuni esempi Alcune persone soffrono di gonfiori addominali dopo aver pasteggiato, specialmente in periodi stressanti o quando mangiano di fretta. Se poi si consumano cibi crudi o freddi o ci si espone subito al freddo, il sintomo peggiora. Secondo la medicina cinese si tratta di un ristagno dell'energia nel sistema digestivo associato eventualmente ad un'azione contraente del freddo. I sapori che possono aiutarci in questa situazione sono un piccante leggero, che muove l'energia bloccata e un po' di dolce che armonizza e rilassa. Il tutto meglio se assunto caldo, per accentuare questi effetti. Un rimedio che si consiglia è il tè di zenzero col miele, preparato facendo bollire in acqua per cinque minuti 2-3 fette di zenzero fresco o un cucchiaino di zenzero secco e aggiungendo alla fine un cucchiaino di miele.
Allo stesso modo, in inverno, per scacciare il freddo che tende ad annidarsi nel nostro organismo, è utile consumare alimenti di natura tiepida e di sapore piccante che riscaldandoci e spingendo la nostra energia verso l'esterno, creano un'azione protettiva contro l'invasione del freddo. Anche nella nostra tradizione è la stagione dei brasati e dei salmì, magari accompagnati da un po' di buon vino (caldo e di sapore piccante secondo la dietetica cinese).
Quando invece desideriamo un'alimentazione disintossicante e drenante, dovremo utilizzare il sapore insipido e l'amaro. Il primo esercita un'efficace azione diuretica e il secondo favorisce l'evacuazione e per questa via elimina le tossine. Cibi di sapore insipido sono ad esempio zucca, piselli, cavolo cinese, carpa e sogliola. Di sapore amaro sono molte erbe (cicoria, bardana, verbena, ruta, luppolo, ecc.), il carciofo, l'asparago, la rapa, il tè, la scorza degli agrumi, tutti alimenti le cui virtù disintossicanti sono ben note anche alla nostra cultura. Anche il sapore piccante aiuta a disintossicarsi, attraverso l'azione diaforetica: anche col sudore infatti possiamo eliminare le tossine dall'organismo, proprio come si ottiene con l'uso della sauna. L'azione disintossicante attribuita alla birra può essere ricondotta proprio al suo sapore amaro e piccante.

Un'ultima annotazione. Per sfruttare al meglio l'azione dei sapori del cibo è necessario percepirli appieno e lasciare così che interagiscano completamente con le energie del nostro corpo. Per ottenere ciò è di fondamentale importanza sapere assaporare i cibi. Masticare a lungo e mangiare lentamente sono i modi migliori per fare sprigionare anche dal piatto più semplice tutti gli aromi, ottenendone il massimo beneficio.

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