giovedì 21 febbraio 2008

Piante medicinali per cefalee

Ne soffriva Santa Ildegarda, celebre per le visioni che precedevano l'attacco, così come la casalinga o il manager stressato: è il mal di testa, un disturbo che può essere curato con i fitoderivati

Il mondo vegetale offre rimedi per curare una tra le più comuni manifestazioni dolorose, la cefalea, che può essere così alleviata utilizzando antalgici naturali.
Questi, usati anche in maniera preventiva, possono evitare la cronicizzazione del dolore e l'innestarsi di uno stato di stress, con il vantaggio di presentare minori controindicazioni rispetto ai farmaci tradizionali.

Le emicranie, come noto, hanno origini diverse, ed è in base a quest'ultime che ci si può orientare nella scelta delle piante da utilizzare.

Crisantemo partenio è una pianta comune, appartenente alle Asteracee, che vanta una lunga tradizione come rimedio del mal di testa, in particolare in quello che si accompagna ai dolori mestruali ed agli stati febbrili. Le sue proprietà farmacologiche ne hanno confermato l'utilizzo popolare e, con la dovuta eccezione della gravidanza, lo rendono uno dei principali rimedi in caso di emicrania.

Nigella damascena è invece una solitaria pianta dai fiori azzurri, dai cui semi si estrae il principio attivo. E' utile per sedare tempestivamente le crisi, utilizzandone 10 gocce ogni 10 minuti, continuando poi nei giorni successivi con 30 gocce due volte al dì. La Nigella contiene un principio antistaminico che la rende utile negli stati allergici sia di natura respiratoria, sia dell'apparato digerente. E' importante comunque non abusarne, ed è sconsigliata in gravidanza.

Rauwolfia serpentina trova invece il suo utilizzo nelle cefalee degli ipertesi, per la sua duplice azione antiipertensiva e sedativa. Utilizzata fin dai tempi antichi dalla medicina tradizionale indiana, deve le sue proprietà ad alcuni alcaloidi contenuti nella radice, che per la loro spiccata attività sono comunque controindicati agli ipotesi e in gravidanza.

Quando l'emicrania si accompagna a cattiva digestione, nausea e astenia, la pianta d'eccezione è l' Angelica officinale, da prendere dopo i pasti per la sua azione, digestiva, antispasmodica e stimolante, tenendo conto che è bene utilizzarla a dosi basse, perché ad alte dosi l'azione si inverte, rendendola fortemente depressiva.

Design konnio.com

eXTReMe Tracker