lunedì 14 gennaio 2008

Rimedi naturali per la persone anemiche e magre a causa di un appetito insufficiente

Fieno greco

Trigonella foenum graecum
FAMIGLIA: Fabaceae.
HABITAT: questa pianta è coltivata da millenni nei paesi del Medio Oriente e dell'Africa settentrionale per i suoi semi, che vengono utilizzati come tonici, energizzanti e antianemici.
PARTE USATA: le foglie e soprattutto i semi.
PREPARAZIONI FARMACEUTICHE: estratto secco, la cui posologia giornaliera va da 10 a 13 mg per kg. di peso corporeo, suddivisi in due somministrazioni circa 30 minuti prima dei 2 pasti principali.

COMPOSIZIONE CHIMICA: è una pianta ricca di saponine di tipo steroideo. Le principali sono la diosgenina, la yamogenina e degli eterosidi dei furostan-5-trioli. Abbondanti sono le proteine, che si aggirano sul 30%, e i grassi, costituiti prevalentemente da acidi grassi poli-insaturi (7% circa). Questa pianta è anche ricca di steroli e di zuccheri prontamente assimilabili e quindi energizzanti.
PROPRIETA’ TERAPEUTICHE: Azione ricostituente: l'azione adattogena di questa pianta è nota da gran tempo tra le popolazioni del medio oriente e del nord Africa. Studi più recenti hanno dimostrato che il fieno greco accorcia il tempo di recupero muscolare dopo un esercizio fisico molto intenso, in parte perché aumenta la sintesi di proteine nel muscolo striato e in parte perché favorisce la penetrazione del glucosio, degli acidi grassi, delle vitamine e dei sali minerali nelle fibre muscolari, favorendo anche l'utilizzo di queste sostanze nei processi metabolici cellulari che servono alla produzione di energia. Infatti è in grado di aumentare i livelli di adenosintrifosfato e di creatin fosfato (due sostanze capaci di fornire energia ai muscoli) nel tessuto muscolare striato e di favorire il funzionamento dei mitocondri, importantissimi per la respirazione cellulare. Essendo anche ricco di proteine l’estratto di fieno greco fornisce un supplemento di proteine utile sia per lo sportivo sia per persone magre e di scarso appetito che mangiano quantità modeste di proteine. Inoltre le sostanze contenute nei semi di questa pianta aumentano l’appetito, per stimolazione diretta dei nuclei della fame situati alla base del cervello e favoriscono anche l’assorbimento intestinale del ferro. Per questi motivi il fieno greco è utile anche in persone anemiche e magre a causa di un appetito insufficiente.
Azione ipoglicemizzante: In uno studio nel ratto l'estratto acquoso di foglie di fieno greco si è dimostrato capace di ridurre significativamente la glicemia sia in ratti normali sia in ratti resi diabetici, mentre nelle stesse condizioni l'estratto alcoolico pare essere poco efficace. Uno studio nel ratto reso diabetico con la streptozotocina ha indagato l’effetto del fieno greco sulla glicemia. Si è visto che l’estratto di questa pianta tendeva a ridurre il peso corporeo degli animali, la glicemia, l’insulinemia e l’emoglobina glicosilata e aumentava i depositi epatici di glicogeno. Tale effetto era simile, anche se più sfumato, a quello della glibenclamide, un noto farmaco ad azione ipoglicemizzante.
Altri studi nell’animale indicano che l’estratto di fieno greco ha azione antidiabetica perché riduce sia la digestione sia l’assorbimento intestinale dei carboidrati e perché aumenta l’effetto periferico dell’insulina.
Studi clinici: Uno studio clinico ha arruolato 25 pazienti con diabete mellito tipo 2 di nuova diagnosi, con glicemia a digiuno inferiore a 200 mg/dl, che ricevevano per bocca 1 g. di estratto idroalcoolico di fieno greco o un placebo per 60 giorni. La valutazione era fatta misurando la glicemia a digiuno, la risposta glicemica al carico orale di glucosio, i livelli lipidici, il C peptide a digiuno (un indicatore della funzionalità del pancreas) e l’emoglobina glicosilata (un indicatore dei valori di glicemia) prima e dopo la terapia. Al termine della sperimentazione la glicemia media dei pazienti trattati col fieno greco era di 119,9 mg/dl contro 148,3 mg/dl nel gruppo placebo, la glicemia dopo carico orale di glucosio era di 210,6 nel gruppo fieno greco e di 219,9 nel gruppo placebo, l’insulina, l’emoglobina glicosilata, i trigliceridi e il colesterolo totale erano anch’essi significativamente minori nel gruppo fieno greco. In quest’ultimo vi era anche un rialzo significativo del colesterolo HDL (il cosiddetto colesterolo buono).
Azione antiossidante. alcuni studi nel ratto diabetico hanno valutato l’effetto del fieno greco sugli enzimi antiossidanti endogeni (che difendono l’organismo contro i danni causati dai radicali liberi). E’ noto che il diabete provoca un calo nell’attività di q uesti enzimi in molti organi del nostro corpo, esponendolo così maggiormente al danno radicalico. La supplementazione degli animali diabetici con estratto di fieno greco tendeva a riportare alla normalità l’attività degli enzimi antiossidanti suddetti, con un netto calo dei danni da radicali nei tessuti. Questi risultati indicano che il fieno greco può essere utile per combattere lo stress ossidativo tipico dell’animale diabetico.
Azione prevalente: antiastenica e tonica psico-fisica.
Altre azioni: ipoglicemizzante, antianemica.
Indicazioni principali: astenia psico-fisica, anemia, iperglicemia.
EFFETTI COLLATERALI: In rari casi può dare reazioni allergiche.
CONTROINDICAZIONI: nessuna degna di nota. Per prudenza non è consigliabile in gravidanza e durante l’allattamento. Si può usare nel bambino a partire dai 3-4 anni di età.
INTERAZIONI CON FARMACI: non note.

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