martedì 5 febbraio 2008

L’ALIMENTAZIONE DEL BAMBINO IN ETA’ PRESCOLARE

Per un bambino nutrirsi non significa solo soddisfare una necessità biologica, ma è un momento ricco di valenze affettive, psicologiche e relazionali. Una corretta alimentazione, presupposto essenziale per una crescita armonica e ottimale, deve tener conto delle diverse fasi della vita, caratterizzate da esigenze nutrizionali e competenze fisiologiche e comportamentali in evoluzione.
Per definire le modalità di alimentazione ottimali bisogna considerare le diverse fasce di età. All’età di un anno il bambino ha sviluppato e sta sviluppando una serie di capacità e competenze: è in grado di prendere e rifiutare un alimento, di masticare e digerire cibi di diversa consistenza. Alla fine del 1° anno di vita il bambino fa le sue prime esperienze sensoriali e gustative e assaggia molti degli alimenti consumati dai genitori che rappresentano il modello alimentare che il piccolo apprende. Dal punto di vista alimentare il bambino può seguire una dieta libera, variata che comprende tutti i gruppi alimentari.

Nella fascia di età 1-3 anni le principali modificazioni dell’alimentazione riguardano la progressiva inclusione di tutti gli alimenti nella dieta e il completamento della loro somministrazione in forma solida. Per quanto riguarda la suddivisione dei pasti il bambino si adatta gradualmente alla frequenza dei pasti dell’adulto, con una scansione della giornata alimentare in 4/5 momenti. Il piccolo apprende il ritmo regolare dei pasti e acquisisce maggiori capacità di autoregolazione relative al grado di fame e sazietà.

Lo sviluppo delle abitudini alimentari

Nella prima infanzia iniziano a strutturarsi i gusti e le abitudini alimentari che formeranno lo stile alimentare dell’età adulta, per cui coltivare corrette abitudini alimentari da parte di tutti i componenti della famiglia è fondamentale per indirizzare il bambino verso uno stile alimentare salutare.

Lo sviluppo delle abitudini alimentari è influenzato dalla struttura familiare, dal livello culturale e dalle interazioni familiari. Se la famiglia ha abitudini alimentari corrette e relazioni interpersonali positive, si svilupperanno stili alimentari e comportamenti alimentari corretti, senza eccessi, carenze e ribellioni. Nel periodo che va dal 2° al 4° anno di vita, di passaggio dall’asilo nido alla scuola dell’infanzia, il bambino può essere restio ai cambiamenti alimentari e avere una scarsa attitudine a fare nuove esperienze gustative. In questa fase il bambino si nutre di un solo alimento per poi rifiutarlo e passare ad un altro che diventa il suo preferito. Le irregolarità alimentari comuni in questa fase della crescita, possono destare preoccupazione nella madre circa l’adeguatezza della dieta. In caso di rifiuto temporaneo di un alimento è importante non insistere, ma proporlo successivamente, incuriosendo la sua attenzione con sfiziose ricette. La madre deve porre particolare attenzione all’appetito del bambino, interpretando correttamente i segnali di fame-sazietà evitando di sovra-alimentarlo o sotto-alimentarlo. I bambini vanno alimentati seguendo gli stimoli fisiologici e non deve essere indotti a finire il piatto se sono sazi: va rispettato il senso di autoregolazione del piccolo che è già presente nei primi anni di vita.

In questo periodo bisogna evitare di ricorrere ad alimenti dolci o salati per far mangiare il bambino, in quanto l’abitudine ad assumere cibi palatabili potrebbe incidere negativamente nelle costruzione delle abitudini alimentari.

Qual è il fabbisogno energetico nell’infanzia?

Al termine del primo anno di vita, si ha una ridotta accelerazione dell’accrescimento e cambia il rapporto fra crescita ponderale e staturale a favore di quest’ultima. Il bambino perde l’aspetto paffutello dei primi mesi di vita ed assume un aspetto più magro ed asciutto. Lo sviluppo del bambino comporta necessariamente variazioni nel fabbisogno energetico e di nutrienti.

Il fabbisogno energetico espresso in intervallo di valori (range), per maschi e femmine da 1 a 3 anni viene riportato in tabella1.

Età (anni)
Maschi

Kcal/giorno
Femmine

Kcal/giorno

1
797-1133
739-1056

1,5
922-1277
854-1190

2
1008-1382
950-1306

2,5
1075-1584
1027-1526

3
1162-1699
1114-1651



Tab. 1 Range di fabbisogno energetico per bambini da 1 a 3 anni, suddivisi nei due sessi per classi di età. Fonte: Larn 1996. I valori sono puramente indicativi, bisogna tenere conto del peso reale o desiderabile del bambino e del profilo di attività .

Le basi della corretta nutrizione

Il fabbisogno energetico deve essere soddisfatto con una corretta ripartizione dei diversi nutrienti.
La quota proteica deve rappresentare il 13-15% delle calorie totali, fornita principalmente da alimenti con proteine di alto valore biologico (carne, pesce, uova, latte e derivati), cioè che contengono la presenza di tutti gli amminoacidi essenziali in rapporto equilibrato tra loro. Gli alimenti di origine vegetale (cereali, legumi, verdura, frutta ) contengono proteine di valore biologico inferiore, perché sono carenti in uno o più amminoacidi essenziali. E’ possibile però associare le proteine dei cereali con i legumi per ottenere una miscela proteica completa ed equilibrata con valore biologico paragonabile a quella fornita dalle proteine animali (pasta e fagioli, riso e piselli, pasta e lenticchie etc.).
L’apporto lipidico passa dal 50% delle calorie totali nel 1° anno di vita gradualmente al 30% alla fine del 2° anno di vita. Nella fascia di età 1-3 anni bisogna porre particolare attenzione all’aspetto qualitativo dei lipidi o grassi. - In questa fase della vita è importante assicurare un adeguato apporto di acidi grassi essenziali necessari per lo sviluppo del sistema nervoso, dell’apparato visivo del bambino e per la prevenzione delle malattie cardiovascolari in età adulta. I grassi contenuti nel pesce sono ricchi di acidi grassi essenziali (famiglia omega3), pertanto questo alimento prezioso per la salute del bambino deve essere inserito nel menù almeno 2-3 volte alla settimana. - Privilegiare i grassi da condimento di origine vegetale, in particolare l’olio extra vergine di oliva, che contiene vitamina E ad azione antiossidante e acidi grassi monoinsaturi (acido oleico) ad azione protettiva, in quanto contrasta l’accumulo di colesterolo nei vasi sanguigni. - Limitare gli alimenti contenenti acidi grassi saturi e colesterolo (grassi di origine animale, carni grasse, insaccati etc). Un consumo eccessivo di questi alimenti è correlato ad un aumento del rischio di patologie cardiovascolari. - La quota di acidi grassi saturi non deve superare il 7-10% delle calorie totali. - Anche alcuni oli vegetali come l’olio di cocco e di palma sono ricchi di acidi grassi saturi. Attenzione: è importante limitare l’utilizzo di snacks e fuori pasto che possono contenere grassi saturi.
L’apporto di carboidrati dal 40% del 1° anno di vita sale al 50% nel 2° anno di vita e dovrebbe raggiungere il 55-60% nel corso del terzo anno, rappresentati prevalentemente da carboidrati complessi (pasta,riso,orzo, farro, pane etc.) e da una quota di energia fornita da zuccheri semplici (saccarosio, fruttosio, lattosio) che non dovrebbe superare il 15%.
A partire dalla prima infanzia è importante che il bambino non si abitui a sapori dolci, quindi bisogna limitare l’uso di bevande come succhi di frutta, aranciata e simili. Queste bevande non devono sostituire l’acqua ai pasti o la porzione di frutta fresca, in quanto l’utilizzo troppo frequente espone il bambino a rischi potenziali di carie, dislipidemie, predisposizione a sovrappeso e obesità.

Ci sono anche alimenti dietetici per la prima infanzia appositamente arricchiti di ferro come i fiocchi di cereali per la prima colazione e il “latte di crescita” formulato per le soddisfare le esigenze nutrizionali della fascia di età 1-3 anni.

L’assunzione di una adeguata quantità di fibra è importante per la prevenzione di diverse patologie (diverticolosi, sindrome del colon irritabile etc). Qual’ è la quantità di fibra giornaliera raccomandata a questa età? Dal 2° anno di vita si può applicare una semplice formula: la quantità di fibra raccomandata in grammi è l’intervallo compreso tra gli anni del bambino + 5 e gli anni del bambino + 10. Esempio l’assunzione raccomandabile di fibra in un bambino di 3 anni va da 8 a 13 g circa. Questa quantità può essere raggiunta inserendo nella dieta del bambino opportune quantità di alimenti di origine vegetale, quali cereali, legumi, verdura e frutta. E’ importante abituare il bambino fin da piccolo al consumo regolare di alimenti naturali ricchi in fibra in modo tale che tale abitudine si consolidi nelle età successive.
Solo fornendo al bambino una alimentazione variata, associando alimenti di origine vegetale con alimenti di origine animale è possibile assicurare la copertura dei fabbisogni per quanto riguarda i macronutrienti ed in particolare micronutrienti (vitamine e sali minerali ).
Considerato l’elevato fabbisogno di calcio nel periodo della crescita, il bambino dovrebbe assumere almeno 300 ml di latte al giorno, di cui una parte della razione giornaliera può essere somministrata come yogurt o formaggio. Una corretta assunzione di calcio nell’infanzia è fondamentale per un accrescimento adeguato e la prevenzione dell’osteoporosi nell’età adulta. Il calcio si trova in forma altamente disponibile in latte e derivati.
Inoltre è importante assicurare un adeguato apporto di ferro , presente nella carne e pesce in forma altamente disponibile, sia per la prevenzione di una possibile anemia, che per un corretto sviluppo neurointellettivo.
La giornata alimentare del bambino

La giornata alimentare del bambino va ripartita in 4 o 5 pasti, partendo dalla prima colazione che deve essere sempre presente, i due pasti principali, pranzo e cena intervallati da uno o due spuntini. La ripartizione del fabbisogno energetico giornaliero va suddivisa secondo le seguenti percentuali:

la prima colazione deve fornire il 15-20% dell’apporto calorico giornaliero;
lo spuntino di metà mattino il 5% dell’apporto calorico giornaliero;
il pranzo deve coprire il 40% dell’apporto calorico giornaliero;
la merenda il 10% dell’apporto calorico giornaliero;
la cena il 30% dell’apporto calorico giornaliero.
La prima colazione

La colazione è il primo pasto della giornata del bambino, necessario dopo il digiuno notturno, deve essere nutriente ed equilibrata. Sarebbe auspicabile che tutta la famiglia si riunisse a tavola, consumando la prima colazione con calma in modo da dare l’esempio al bambino. Dopo l’anno di vita i bambini possono assumere latte vaccino fresco con qualche biscotto o fette biscottate o pane. Per la fascia di età 12-36 mesi sono disponibili i “latti di crescita”, formulati per questa fascia di età, caratterizzati dall’integrazione di alcuni sali minerali quali ferro e calcio e acidi grassi essenziali importanti per la crescita.

Lo spuntino mattutino e la merenda pomeridiana

Lo spuntino di metà mattino non deve superare il 5% del fabbisogno energetico giornaliero. E’ il momento della giornata più adatto a offrire frutta fresca a pezzetti. Sono da evitare merendine, snacks dolci o salati in quanto ricchi di zuccheri semplici e grassi, che comprometterebbero l’appetito del pranzo. La merenda pomeridiana sarà composta da latte con cereali o frullato di latte e frutta o yogurt.

Il pranzo e la cena

Il pranzo e la cena costituiscono rispettivamente il 40 e il 30% dell’apporto calorico giornaliero. Nel menù il primo piatto sarà previsto tutti i giorni a pranzo e a cena alternando piatti asciutti con piatti in brodo o passati di verdure. Il formato della pastina sarà sempre più simile a quello dell’adulto. In questo periodo si comincerà la separazione delle portate, distinguendo il primo dal secondo piatto e affiancando alla carne o al pesce le verdure. E’ possibile introdurre con gradualità i piatti unici tipo gnocchetti di semolino o gnocchetti di patate al ragù o le lasagne.

Il piatto unico è una portata “strategica” che fornisce il giusto apporto di nutrienti in proporzioni corrette. Essendo un piatto completo ed equilibrato e quindi esaustivo della quota prevista per il pasto, va accompagnato solo da un contorno di verdura di stagione e frutta fresca a completamento del pasto.

L’assunzione dei diversi alimenti nel menù settimanale potrà essere effettuata con questa frequenza:

ALIMENTO FREQUENZA
Carne 4 volte
Pesce 2-3 volte
Legumi 2-3 volte
Uovo 2 volte
Formaggio 3 volte
Prosciutto cotto o Crudo magro 1 volta
Piatto unico 1-2 volte
Le verdure vanno proposte ogni giorno sia a pranzo che a cena, inizialmente passate, successivamente inserite cotte o crude in forma solida.
La frutta fresca di stagione va offerta giornalmente dopo i pasti principali o come spuntino.


Condimenti: utilizzare preferibilmente olio extra vergine di oliva, sia a crudo che per la cottura. Sono da evitare soffritti e fritture. Sale: Dopo l’anno di vita si può incominciare ad usare il sale con moderazione, preferibilmente iodato.

Schema dietetico giornaliero tipo per un bambino di 1 - 2 anni

Colazione

Latte di crescita o latte vaccino fresco 250 ml con zucchero g 10;
Biscotti 20 g o pane 30 g.
Spuntino del mattino

Frutta fresca di stagione 100 g.
Pranzo

Pastina al pomodoro 40
Olio extra vergine di oliva 10 g;
Parmigiano 5 g;
Carne al vapore 40 g (manzo, vitello, pollo, tacchino, coniglio, cavallo) o pesce al vapore (trota, merluzzo, sogliola, dentice) 50/ 60 g;
Purea di verdura di stagione 70 g.
Merendina pomeridiana

Yogurt alla frutta 125 g.
Cena

Brodo vegetale 200 g con verdure passate 50 g e cereali (semolino o riso o orzo o farro) 30 g;
Olio extra vergine di oliva 10 g;
Parmigiano 5 g;
Formaggio fresco 35 g (ricotta, robiola, mozzarella, crescenza) (3 volte/sett.) o prosciutto crudo o cotto sgrassato 20 g (1 volta/sett.); o 1 uovo (2 volte/sett) o legumi freschi 40 g o secchi 20 g (fagioli, piselli, lenticchie, ceci);
Macedonia di verdura di stagione 70 g.
Schema dietetico giornaliero tipo per un bambino di 2- 3 anni
Colazione

Latte di crescita o latte vaccino fresco o latte 250 ml con zucchero 10 g;
Biscotti 25 g o pane 35 g.
Spuntino del mattino

Frutta fresca di stagione 100 g.
Pranzo

Pastina al pomodoro 50 g;
Olio extra vergine di oliva 15 g;
Parmigiano 5 g;
Carne al vapore 50 g (manzo, vitello, pollo, coniglio, tacchino, cavallo) o pesce al vapore (trota, merluzzo, sogliola, dentice) 60/70 g;
Verdura di stagione 100 g;
Pane 30 g.
Merenda pomeridiana

Yogurt alla frutta 125 g.
Cena

Passato di verdure con cereali (riso o orzo o farro) 30 g;
Olio extra vergine di oliva 15 g;
Parmigiano 5 g;
Formaggio 35 g (ricotta, robiola, mozzarella, crescenza) (3 volte/sett.) o prosciutto crudo o cotto sgrassato 20 g (1 volta/sett.) o 1 uovo (2 volte/sett) o legumi freschi 40 g o secchi 20 g (fagioli, piselli, lenticchie, ceci);
Verdura di stagione 100 g;
Pane 30 g.

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