giovedì 21 febbraio 2008

Depressione e cibo

La medicina attuale non è in grado di spiegarci l'insorgere di uno stato depressivo. Sappiamo che si verifica uno squilibrio biochimico a livello cerebrale ma ci sfuggono le ragioni di questo meccanismo


Vi è un modo di pensare che attribuisce scarsa importanza alle scelte alimentari, eppure è evidente il profondo legame tra mente e cibo.
Nel libro Prevenire e curare la depressione con il cibo, gli autori, Attilio Speciani e Luca Speciani, spiegano, a fronte di dati scientifici e testimonianze, come e perché siamo "dipendenti" non solo dai cibi che assumiamo, ma anche dalle loro combinazioni.

Comprendere come funzionano i meccanismi che regolano l'assunzione di un determinato cibo può essere un valido aiuto per modificare cattive abitudini alimentari che inevitabilmente influenzano il nostro umore.

Perché ci sentiamo perennemente stanchi?

Perché si prova sempre quella voglia di zuccheri?

Perché ci si butta sul cibo dopo una giornata stressante?

Perchè i giorni che precedono le mestruazioni oppure quelli in corrispondenza con il cambio di stagione presentano quadri di tristezza, prostrazione, abbattimento, pessimismo e malinconia?

La risposta è legata all'azione svolta dall'insulina, prezioso ormone che principalmente regola il livello degli zuccheri nel sangue. La sua azione può essere paragonata a quella del pompiere che è chiamato a spegnere un incendio zuccherino divampato nel nostro sangue.


Tutto è controllato dall'organismo: lo stesso rileva che se il livello degli zuccheri è troppo basso induce lo stimolo della fame, se invece il livello è troppo alto chiama il "pompiere insulina". Una volta spento l'incendio, l'organismo ricicla gli zuccheri immagazzinati nelle cellule grasse.
Intanto l'azione del "pompiere insulina" non si ferma qui: per essere più sicuro del lavoro svolto, fa scendere il livello degli zuccheri ancora più in basso.

La conseguenza?
Nel breve periodo lo stimolo della fame si fa sentire, lo spuntino a base di pane e marmellata o caffè e brioche (alto contenuto di zuccheri) riattiva l'allarme e il ciclo si ripete. Voglia di zuccheri, ingrassamento involontario ma soprattutto una continua variazione di umore, con stati mentali confusi, stanchezza frequente, pensieri negativi sono gli effetti che si percepiscono. Anche il fattore stress prolungato nel tempo svuota rapidamente tutte le nostre energie fisiche e psichiche.

Cosa fare?
Innanzi tutto prestare attenzione all'alimentazione, rispettando l'associazione tra proteine e carboidrati, privilegiando frutta, verdura e cibi sani, nutrienti e integrali.
Grande importanza è la distribuzione dei pasti durante la giornata.
- La colazione deve essere ricca (cereali o pane integrale o muesli, prosciutto, formaggio o yogurt, frutta fresca, uova, noci, nocciole...anche miele e marmellata senza zucchero).
- Il pranzo si figura come monopiatto in cui le proteine (pesce, carne, uovo, ecc..) si associano ai carboidrati della pasta o del riso senza dimenticare verdura fresca e cotta.
- La cena è il pasto più povero, ma sempre bilanciata dal punto di vista nutritivo.
Libertà di consumo per frutta e verdura fresca in qualsiasi momento della giornata senza dimenticare che solo un'alimentazione completa e variata può garantirci un equilibrio psicofisico ottimale.

Design konnio.com

eXTReMe Tracker